[Recensione] Quel che è di Cesare di Massimo Blasi e Laura Zadra
"Lo so che non accetteresti mai la possibilità che a compiere il delitto sia stato un fantasma, ma ricordati che siamo a Roma, dove nulla è mai troppo bizzarro."
A chi consiglio questo libro: A
chi ama la storia, soprattutto l’epoca indimenticabile degli antichi romani e i
gialli. Questi due elementi, mischiati insieme, vi regaleranno un romanzo che
vi riporterà indietro nella storia, mescolando la realtà con la fantasia e con
una grande suspense. Ma non mancano tanti episodi divertenti e ironici, che lo
rendono una lettura piacevolissima.
Il mio voto finale: 4/5
Trama
L’uomo più potente di
Roma, Giulio Cesare, è stato assassinato. Per le vie dell’Urbe sconvolta dal
timore di una nuova guerra civile viene avvistato il fantasma del defunto
dittatore. Dietro di lui un’efferata catena di omicidi. Soltanto il
razionalissimo imbalsamatore di cadaveri Lart non crede allo spettro e,
affiancato dal suo vanesio schiavo Silvius, comincia a indagare per dissipare i
fumi della superstizione. La ricerca della verità lo porterà tra attori e
senatori, maghe e ciarlatani e metterà a rischio anche le persone a lui più
care. Fino all’incredibile finale.
La mia opinione
Chi di voi studiando la storia ai tempi della scuola non è rimasto
affascinato dalla figura di Cesare e impressionato dal suo brutale omicidio?
Gli autori Massimo Blasi e Laura Zadra partono proprio dal cesaricidio per
portare il lettore indietro nel tempo con il protagonista Lart impegnato nella
soluzione di un grande mistero.
Dopo la morte di Cesare, infatti, la città di Roma è sconvolta: si
cerca ancora una guida e il rischio di tumulti è alto. A rendere la situazione
ancora più complicata arriva il fantasma del dittatore che inizia ad uccidere
importanti personaggi politici, che per di più hanno partecipato all’assassinio.
Una vendetta da parte di un fantasma? Il popolo romano, che a quei tempi viveva
di superstizioni, non stenta a credere che il fantasma di Cesare sia veramente
rimasto nella città e stia cercando vendetta.
Lart, uomo razionale, è invece convinto che non si tratti di un
fantasma, ma che dietro ci sia qualcosa di più, un vero e proprio complotto per
agitare le folle. Il suo mestiere è l’imbalsamatore di cadaveri, professione
non molto piacevole, ma che lui svolge con umiltà e precisione. Questo lavoro,
inoltre, gli consente di esercitare la sua più grande passione: quella di
investigare sulle morti e, in particolare, sugli omicidi.
È talmente bravo in questo suo “hobby” che il pretore di Roma gli
ha spesso chiesto di collaborare con loro e lasciare il suo lavoro. Lart, però,
preferisce continuare le sue indagini autonomamente, in una posizione “privilegiata”
che gli consente di cogliere i particolari che ad un occhio inesperto sfuggono.
Riuscirà così a dimostrare cosa si celi veramente dietro il ritorno
sopranaturale di Cesare. Ad accompagnarlo, il fidato schiavo Silvius, un
personaggio protagonista di equivoci e aneddoti che vi farà ridere tantissimo.
Non meno importante la moglie Licinia: vi confesso che inizialmente
risulta quasi antipatica al lettore, ma con il tempo si rivelerà una donna
forte e fondamentale nella vita di Lart e non potrete non adorarla.
Lart, poi, è un protagonista perfetto: coraggioso, concreto, marito
devoto (anche se una figura del passato lo farà un po’ vacillare) e soprattutto
un grande amico, pronto ad aiutare sempre tutti i personaggi che popolano il
romanzo.
Con il loro stile scorrevole, gli autori portano il lettore ad
immergersi completamente nella storia e, tassello dopo tassello, a ricostruire
il mistero del fantasma di Cesare e di tutte le implicazioni politiche
sottostanti. Un giallo storico affascinante, con un finale aperto… che i due
autori abbiano in mente un seguito nelle indagini di Lart? Io lo spero davvero.
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