[Recensione] Sei ore e ventitré minuti di Domitilla Shula Di Pietro


A chi consiglio questo libro: Lo consiglio a tutti, uomini e donne, a chi ha sofferto, ma nonostante tutto ha trovato una speranza per rinascere. Ma soprattutto a chi ha avuto il coraggio di denunciare o almeno di sottrarsi a ogni tipo di violenza, fisica o psicologica, e riappropriarsi della propria vita.
Voto finale: 4/5

Trama
Settembre, è notte nella campagna toscana.
Frida è irrequieta e ha voglia di camminare. Si sente sicura, conosce quei luoghi e non ha paura. Afferra uno scialle mentre il cellulare le sta squillando, non se ne accorge ed esce. Pochi passi, un rumore di foglie calpestate, e Frida viene afferrata da dietro, trascinata in un casolare, legata a un letto per sei ore e ventitré minuti. Se urla, l’ammazza, se non fa come dice lui, aumenta il dolore. L’unico modo per sopravvivere è isolare la mente e volare lontano dove non c’è traccia di tutto quel sangue... Cosa sarebbe successo se avesse risposto al telefono? Quale destino le avrebbe riservato il futuro? Avrebbe evitato l’orrore di quella notte che l’ha segnata per sempre?
Un romanzo che racconta il dolore fisico e la profanazione mentale, la morte del cuore e la sua resurrezione, ipotizzando anche un’altra vita, fatta di sogni e problemi quotidiani; perché non sempre quello che sembra destinato a essere più rassicurante, è ciò che ci rende più forti e profondi.
Perché bisogna avere il coraggio di denunciare, sempre.

La mia opinione
Era da tanto tempo che non leggevo un libro così, capace di suscitare emozioni diverse: tristezza, rabbia, voglia di riscattare ogni donna che ha subito una violenza nella sua vita.
La storia di Frida, tratta da fatti realmente accaduti, permette ai lettori di entrare in contatto con il conflitto interiore della protagonista: 6 ore e 23 minuti che le sono costate la felicità e che la pongono di fronte al bivio, quello di scegliere se far vincere la paura o permettere che la persona che ha causato tutto quel male paghi per quello che ha fatto. Non solo, di fronte a tanta violenza ci si sente quasi responsabili per quello che la persona, se non denunciata, potrebbe fare ad altre donne.
Il libro è strutturato in maniera particolare, che ricorda il film Sliding Doors, che ho amato particolarmente. Da un lato abbiamo la Frida 1, quella che, per non aver risposto alla telefonata del marito, esce di casa e trascorre le 6 ore e 23 minuti più tremende della sua vita, in balia di un uomo, se così si può definire, che la sottopone a violenze di ogni tipo.
Dall'altro c'è la Frida 2, che si è "salvata" da quelle violenze rispondendo alla chiamata, ma che comunque subisce altrettante sofferenze, seppur di tipo diverso. 
Le due vite si incrociano e pongono la protagonista di fronte alle stesse persone, che entreranno nella sua vita in maniera differente, lasciando anche al lettore, in un certo senso, la possibilità di scegliere la vita che preferisce per Frida.
E' un romanzo del quale  non è facile parlare, la scrittura è scorrevole, ma ogni pagina richiede davvero tanto tempo per metabolizzare il tutto. La scrittrice, che conosce l'argomento a fondo e lo tratta con una sensibilità che solo chi ha provato qualcosa di simile può fare, è davvero bravissima ad accompagnarci nel "viaggio" delle due Frida per il superamento della sofferenza.
Alla fine, lascia un messaggio forte: quello di denunciare sempre e comunque. Anche se si tratta di cicatrici che non passeranno mai, ci sono certe malvagità e mancanze di rispetto che non possono essere lasciate impunite. Si percepisce la sfiducia nella giustizia, un sentimento purtroppo ormai diffuso. Per il percorso che ho fatto nella mia vita, io credo ancora che la giustizia possa funzionare, almeno per evitare che chi ha fatto così tanto male non possa farlo ad altre persone indifese.
Lo consiglio a tutti, uomini e donne, a chi ha sofferto, ma nonostante tutto ha trovato una speranza per rinascere. 

Commenti

  1. Sono profondamente commossa dalle tue parole. Una recensione rara, pulita, sentita ed esaltante visto il voto che hai dato al mio libro. Grazie veramente di cuore,
    Domitilla

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  2. Non avrei saputo descrivere meglio quello che ho provato leggendo questo libro. Dopo tanto tempo, ecco un libro che mi ha profondamente toccato, nonostante io non abbia mai vissuto quella situazione.
    Frida mi mancherà...
    Brava Domitilla ! scrivi ancora per noi !
    Laura

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