[Recensione] La fine dei vandalismi di Tom Drury - NN editore


Trama
Il mondo di Grouse County è una ragnatela di cittadine sparse in un immaginario Midwest, dove le vite sono intrecciate da legami di amicizia, affetto o semplice conoscenza. È qui che Louise Darling decide di divorziare da Tiny e fa visita alla madre, Mary, per portarla fuori a pranzo prima della seduta del consiglio comunale, dove si discutono le sorti di un cane mordace.
Nel frattempo, lo sceriffo Dan Norman si trova a dare la caccia al marito di Louise, per atti vandalici commessi nella scuola durante il ballo contro i vandalismi. E così Dan incontra Louise, se ne innamora, Tiny la perde per sempre, e Louise ritrova finalmente se stessa.
Tom Drury sceglie di non dirigere i suoi personaggi come burattini, ma al contrario, con piccole pennellate, dai loro incontri attinge la forza per creare l’epica di Grouse County.
Leggero e profondo, divertente e malinconico allo stesso tempo, La fine dei vandalismi racconta la vita, quella di ogni giorno, che macina gioie e tristezze senza sosta. E lo fa senza seguire traiettorie premeditate, accettando la fatalità dell’esistenza, in un inno alla sua pacata e ingovernabile casualità.
Questo libro è per chi ama la furia della pioggia d’aprile, che allontana l’inverno e accoglie la primavera, per chi guarda la via Lattea come una strada che conduce davvero da qualche parte, per chi ascolta Feeling good di Nina Simone, e per chi si trova a camminare verso la felicità a piccoli passi, come se stesse procedendo su un cornicione sospeso nel vuoto.

La mia opinione
“La fine dei vandalismi”, primo capitolo della trilogia di Grouse County, è un romanzo che ho amato dalla prima all’ultima pagina.
Lo scrittore colpisce con uno stile secco, che va dritto al punto, senza perdersi in romanticismi o riflessioni sulla vita.
Nonostante si approcci a tantissimi temi di attualità, come la dipendenza da alcool e droghe, l’aborto, il divorzio, le relazioni sentimentali, lo fa con un realismo estremo, tanto che vi sentirete voi stessi parte del romanzo.
Anche il filo conduttore del romanzo, il rapporto amoroso tra lo sceriffo Dan e Louise, non è narrato con il classico stile dei romanzi di fantasia. Al contrario, si tratta di una relazione reale, nella quale non trovano spazio falsi romanticismi, ma solo la concretezza e la stabilità di un vero rapporto.
Attraverso la narrazione della storia di Louise e Dan, Tom Drury ci accompagna in un mondo che di immaginario ha solo il fatto di non esistere davvero sulla cartina geografica. Tante storie di vita reale che si accavallano, episodi divertenti o tragici, raccontati spesso con una certa ironia e, talvolta, con cinismo.
Ho amato il libro proprio per queste sue caratteristiche: la possibilità, per una volta, di immergersi in un mondo reale, talvolta eccentrico, ma sempre concreto, in ogni sua sfaccettatura.
I dialoghi sono perfetti, le pagine scorrono velocemente, tanto che, alla fine del romanzo, sentirete subito la nostalgia dei personaggi che ne hanno parte, come se fossero degli amici che vi hanno parlato delle loro vite. Assolutamente consigliato. 


Voto finale: 5/5


Commenti

  1. Ciao :) Questo libro mi ispira da quando è uscito e sento solo pareri positivi, penso che potrebbe entrare in wishlist ;)

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