[Recensione] Il profumo della mimosa di Claudia Musio - La Zattera edizioni

"Non metterò il mio futuro nelle mani di una speranza"."E nelle mani di chi lo metterai, allora?".Elisa sorrise."Nelle mie".




Trama
Elisa ha undici anni e lavora a Cagliari presso la bottega di una modista, la signora Alba. E’ una bambina vivace, intelligente, ma prigioniera di una vita che non le permette di realizzare i suoi sogni di un futuro migliore. Quando la modista, resasi conto di provare dell’affetto per lei, cercherà di strapparla alla realtà di povertà della sua famiglia, troverà un muro d’incomprensione e ostilità.
Tornata nel suo paese natio, molti anni dopo Elisa comprenderà che il proprio futuro è solo nelle sue mani e combatterà per realizzarsi e trovare finalmente la sua strada. Insieme a lei, in questo percorso, ci sarà Giacomo, un padroncino con il sogno di essere libero.

La mia opinione
Era da tanto tempo che non mi capitava di imbattermi in un libro così profondo, avvincente e magico come “Il profumo della mimosa”.
Se siete cagliaritane come me, non appena inizierete questo romanzo, vi sembrerà di passeggiare, assieme alla protagonista Elisa, nelle bellissime strade della mia città, via Manno, le stradine della Marina, il Largo. 
Se, invece, ancora non conoscete Cagliari, questa è una magnifica occasione per scoprire questi luoghi.
La Sardegna di Claudia Musio non è il luogo comune di spiagge e mare: è la Sardegna più profonda, quella che pochi conoscono davvero, di un popolo apparentemente chiuso, con tante tradizioni radicate e, talvolta, difficili da comprendere.
Ma soprattutto, e questa è la parte che ho amato di più del romanzo e che si intuisce dal titolo, è la Sardegna “donna”. 
Elisa rappresenta tutte le donne, non soltanto sarde, che nel tempo hanno lottato per affermare i propri diritti. Queste donne coraggiose, in un tempo in cui studiare era un lusso per pochi uomini, hanno combattuto per permetterci di diventare ciò che siamo oggi. Hanno lottato per fare in modo che i propri figli e nipoti potessero avere un futuro migliore del loro, godessero del libero arbitrio nella decisione della propria strada.
La storia di Elisa è una storia di indipendenza, di forza, è la testimonianza che il destino non è mai scritto, ma può essere costruito da ognuno di noi. 
Qualunque donna che avrà la fortuna di leggere questo romanzo ritroverà un po’ di sé stessa: dagli amori, ai conflitti con i genitori, alle delusioni, alle speranze per il futuro, alla voglia di affermare sempre di più sé stesse e le proprie idee.
Claudia Musio con la storia di Elisa ci ricorda che, nonostante tutto quello che abbiamo raggiunto, c’è ancora tanto da fare: quotidianamente ci scontriamo, nel mondo professionale, nelle relazioni, nelle amicizie, con dei pregiudizi sulle donne che ancora non ci permettono di affermarci professionalmente e all’interno della famiglia. Non siamo solo “gli angeli del focolare”, ma molto di più: le donne sono capaci di combattere, di essere delle donne in carriera e, allo stesso tempo, tenere unite famiglie più o meno numerose.
Come la scrittrice Claudia Musio, che in parte si è ispirata alla storia della propria nonna, anche io ho avuto la fortuna di avere tantissimi esempi di donne forti: le mie nonne, mia mamma, le mie zie.
Claudia Musio ha davvero uno stile straordinario: è capace di farvi completamente immergere sia nell’ambientazione del romanzo, sia nei sentimenti e nelle emozioni della protagonista. Più volte, durante la lettura, mi sono trovata a soffrire con Elisa, a sentirmi esattamente come lei. Una bravissima scrittrice che spero ci regalerà altri romanzi come questo.


Voto finale: 5/5

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