[Recensione] I fuochi di Sant'Elmo di Claudia Caredda - Scatole Parlanti


Trama
Emanuele è cresciuto a Perugia, realtà provinciale in cui l'eco del Sessantotto è riuscito a varcare le mura cittadine, dilagando tra i più giovani. L'impeto dei nuovi ideali si confronta quotidianamente con uno scenario che, però, appare difficile da cambiare. Tuttavia la sua vita viene scossa da un episodio drammatico, che sconvolge quell'ordine famigliare da lui sempre sopportato con insofferenza. Decide di lasciarsi tutto alle spalle e di darsi alcune regole per essere sicuro di poter chiudere col passato. Impara a conoscere il mare, a vivere cavalcando l'onda delle proprie sensazioni e quelle degli altri, intraprendendo un lungo viaggio che ha come prima meta l'Inghilterra. L'incontro con persone fuori dal comune sarà l'unica bussola in un percorso che lo porta a crescere come uomo; la risposta ai suoi perché, in ogni tappa del suo cammino in giro per il mondo, si materializza in forme inattese e allo stesso tempo impossibili da ignorare.

La mia opinione
Il romanzo di esordio di Claudia Caredda, “I fuochi di Sant’Elmo”, è una piccola perla del panorama letterario contemporaneo. 
La storia è quella di Emanuele, un giovane ragazzo la cui esistenza viene improvvisamente scossa da un tragico evento che coinvolge la sua famiglia. A seguito di questo evento, Emanuele prende tre decisioni importanti.
Quella fondamentale, che apre il romanzo, è la scelta di abbandonare la sua città natale, Perugia, e girare il mondo. Un viaggio necessario quello di Emanuele: una voglia di fuga, ma anche di conoscere nuove persone dalle culture più disparate, imparare qualcosa da ognuno di loro, cercando in realtà di rispondere a delle domande che tormentano il suo io più profondo. Soprattutto, il suo viaggio parte da una domanda legata alla tragedia che ha colpito la sua vita e che è rimasta senza risposta. Riuscirà Emanuele a trovare pace e trovare una risposta a questa domanda? 
Siamo tra la fine degli anni ’60 e gli inizi dei ’70: il mondo è ben diverso da quello che conosciamo, sicuramente più primitivo, ma non per questo meno affascinante. Grazie ad Emanuele scopriremo tantissimi luoghi e viaggeremo insieme a lui per il mondo: dall’Inghilterra, al Messico, da Cuba alla Corsica. E in ciascuno di questi posti Emanuele incontrerà un personaggio speciale che contribuirà ad arricchire la sua permanenza in luoghi tanto diversi tra loro. 
A fare da filo conduttore è, sicuramente, il mare. Partendo da una città come Perugia, racchiusa fra le sue cinte murarie e lontanissima dal mare, Emanuele cerca proprio questo elemento, che per me rappresenta il massimo della serenità. Da cittadina di un’isola penso sempre che il mare sia stato fondamentale nella mia crescita e lo sia tuttora: perché quando vi sentite persi basta semplicemente guardare quella distesa sterminata di blu e respirare quell’odore inconfondibile per sentirsi davvero bene. 
Penso che la scrittrice, anche lei cagliaritana, pur avendo scelto una città senza mare come punto di partenza, abbia voluto rendere un tributo a questo elemento naturale così misterioso e affascinante. E lo ha fatto anche nel titolo, “I fuochi di Sant’Elmo”, che sono appunto legati al mare. Se non sapete cosa sono non vi resta che leggere il romanzo per scoprirlo.
Claudia Caredda si è impegnata tantissimo nel suo esordio, si nota immediatamente la cura per ogni dettaglio, con una scrittura raffinata che, di questi tempi, è davvero rara. 
Un romanzo di formazione con uno stile davvero impeccabile, la cui lettura è a tratti dura e toccante, ma davvero intensa. Nonostante sia un libro breve, tocca ogni singola corda del lettore, immergendolo completamente all'interno della storia e dei suoi personaggi. 

Voto finale: 5/5


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