[Anteprima] Le novità di febbraio della Fazi Editore-narrativa
Buonasera lettrici e lettori! Oggi vi segnalo le uscite di febbraio della Fazi editore, alcune delle quali spero assolutamente di riuscire a leggere!
La prima, che troverete in libreria a partire dal 18 febbraio 2016, è Al di là del nero di Hilary Mantel.
Dalla più grande scrittrice inglese del nostro tempo, prima e unica donna a
ricevere due volte il Man Booker Prize, dopo i grandi successi di Wolf Hall,
Anna Bolena e La storia segreta della rivoluzione, ecco un romanzo
contemporaneo, una commedia nera perfettamente riuscita, maliziosa, divertente
e cupa al tempo stesso.
Il libro Nella grigia periferia inglese, dove il cibo è insapore e la vita
è offuscata dalla nebbia del disincanto, la corpulenta Alison si
guadagna da vivere come medium, contattando i morti durante
affollate sedute. La sua assistente è Colette, donna scheletrica dal
cuore di pietra, cinica quasi quanto lei e reduce dalla rottura con
l’inetto marito. A completare il quadro c’è Morris, fantasma volgare,
lascivo e dispettoso, sempre tra i piedi. In un bizzarro viaggio on the
road lungo le desolate tangenziali del sudest, i tre si spostano di
fiera in fiera, di motel in motel, dando vita a una serie di
performance architettate ad hoc per soddisfare i clienti. Alison sa
bene come coniugare le sue doti di deduzione psicologica con la
credulità del pubblico, eppure non è una ciarlatana: sa leggere
davvero nella mente delle persone ed è davvero in contatto con il mondo degli spiriti, il
luogo «al di là del nero». Lei stessa è perseguitata dai suoi demoni: inquietanti figure
maschili, spauracchi di un passato di cui porta ancora le cicatrici, che s’impadroniscono
della sua casa, del suo corpo e della sua anima, e più cerca di liberarsene, più loro
acquistano forza e cattiveria…
La sapiente penna di Hilary Mantel confeziona un romanzo unico, che scorre tutto lungo
quella linea sottile tra paradiso e inferno, veglia e sonno, vita e morte.
Per gli amanti del thriller, un inedito del noir francese, Le acque torbide di Javel di Léo Malet
In occasione del ventesimo anniversario dalla morte dell’autore, riprendiamo la
pubblicazione di un maestro del noir con un romanzo finora inedito.
Per la serie I nuovi misteri di Parigi ritroviamo l’affascinante Nestor Burma,
autentico mito moderno, investigatore privato sciupafemmine e trovacadaveri dalla lingua
sarcastica. Uno che la pistola ce l’ha ma preferisce usare il cervello.
Il libro L’aria di dicembre è piuttosto dolce, quest’anno, ma a Hortense
Demessy non importa. Incinta e senza un soldo, chiede l’aiuto di
Nestor Burma: dovrebbe ritrovare suo marito, un vecchio clochard che
è sparito senza lasciare tracce. Burma fa il giro del quartiere, consulta la
veggente Zorga Tinea, da lui soprannominata la Pizia rispettosa,
interroga Wanda di place de Breteuil e la raggiante Jeanne, che abita in
un orribile palazzone popolare. Continua a cercare e visita le fabbriche
della Citroën, il Bal Nègre di Rue Blomet, il caffè di Rue Payen.
Setaccia anche i dintorni di Pont Mirabeau. Non trova il disperso, ma
s’imbatte in una serie di cadaveri.
Infine, un capolavoro dell'Ottocento di uno dei più grandi scrittori russi (che ammetto di non aver mai letto e mi sembra ora di recuperare!), Una famiglia decaduta, di Nikolaj Leskov, in uscita il 25 febbraio.
La nipote della principessa, Vera, raccogliendo le storie sulla
nonna che le sono state raccontate nel tempo da varie persone, ma
principalmente dalla fedele e affezionata dama di compagnia Olga
Fedotovna e da uno straordinario personaggio, Dorimedont “Don
Chisciotte” Rogozin, nome che rivela subito la sua vicinanza con Parfen
Rogozin da L’idiota di Dostoevskij, racconta l’ascesa della nonna, che
dalla piccola nobiltà di provincia entra a far parte di una delle famiglie
aristocratiche più in vista di San Pietroburgo. La cronaca inizia nell’anno
1812, in cui il consorte della principessa resta ucciso nella guerra contro
Napoleone, e termina nel 1825 con la rivolta dei decabristi.
Vedova a meno di trent’anni – ma ancora giovane e bella – la principessa
non è interessata a risposarsi, perché lei ha amato e sempre amerà un
unico uomo nella sua vita. Si occupa, invece, con grande impegno
dell’educazione dei suoi figli, a cui vorrebbe dare un’educazione
genuinamente cristiana, e del benessere dei suoi contadini (siamo ancora al tempo della servitù
della gleba). Più che far uso di vuoti discorsi fintamente religiosi (come fa la maligna contessa
Choteeva, una bigotta odiosa ed egocentrica, che farà di tutto per rovinarle la vita) la principessa
agisce con una bontà fuori dal comune che non può però che procurarle un danno dopo l’altro,
soprattutto quando si trasferisce dalla campagna a San Pietroburgo ed è costretta a frequentare i
salotti delle dame intellettuali. La corruzione della capitale ci viene descritta con un realismo
“comico” impressionante. Alla fine la principessa, imbrogliata dal genero, il conte di origine
tedesca Funckendorff, che dopo aver chiesto la sua mano, e avendo ricevuto un rifiuto, sposa in
alternativa la figlia diciottenne (resa sufficientemente frivola dall’educazione ricevuta nel collegio di
San Pietroburgo), perde quasi tutto. I suoi contadini cadono sotto la gestione disumana e crudele
dell’amministratore tedesco nominato da Funckendorff.
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