[Recensione] Strade di Gianluca Giagnorio


"Tutti cadiamo, si sa. A tutti capita di non sapere più a che Santo votarsi, ma dobbiamo renderci conto di una cosa e farla nostra: l'essere umano non sarà in grado di volare, ma è un grande viaggiatore, un instancabile pellegrino e se rimane sdraiato e fermo per troppo tempo, basterà una piccola scintilla, una piccola bugia vestita da speranza, a risvegliare quella sua istintiva voglia di camminare.

La trama
Gianluca Giagnorio è un cantautore… anzi no, forse è meglio dire un “sognatore”. Di questi tempi è un mestiere difficile e più impegnativo di molti altri; richiede coraggio, determinazione e passione, insieme ad un’arte rara, ma non estinta, di sapersi ancora meravigliare davanti allo scorrere quotidiano della vita. Difatti c'è meraviglia, poesia e musica, nelle visioni, nei gesti e nei silenzi che Gianluca appunta di volta in volta su un diario destinato a divenire il testamento del suo sogno. 
Gianluca è convinto che i sogni ci salvano dalle paure e sprona noi tutti ad inseguirne di folli e bellissimi. 
"Strade" rappresenta un percorso autobiografico; un viaggio volto ad individuare la bellezza nelle tappe dell'esistenza. Un cammino che si srotola sui trent'anni di vita dell’autore segnati da crocevia, sensi unici obbligati ed inversioni di marcia. In bilico tra l'anima e il sogno, Gianluca ricerca la propria destinazione nel mondo anche laddove le speranze disilluse ne destabilizzano la rotta. L'elemento che fa da sfondo al viaggio è la passione per la musica; il sogno di vivere per essa, il senso del suo compimento. 
"Strade" è una lettura scorrevole e coinvolgente dove ognuno di noi è chiamato ad immedesimarsi nel protagonista. "Strade" è il trionfo della musica dei sogni, un inno alla vita ed un invito a ricercare se stessi, a non rinunciare alle proprie inclinazioni, a non cedere alle pressioni dell'omologazione. È un invito a perdersi, se necessario, per riappartenersi e ritrovarsi più determinati e in ultimo, realizzati. Un invito e allo stesso tempo un augurio.

La mia opinione
Il libro di Gianluca, un giovane scrittore di 30 anni, è molto particolare. Si tratta del racconto delle esperienze finora vissute, dove tutti i giovani dai 20 anni in su in qualche modo si ritrovano. Gianluca cerca, infatti, di raggiungere il suo sogno a tutti i costi. E come tutti quelli che hanno un obiettivo, si trova ad affrontare gli ostacoli che il destino pone davanti: la difficoltà di emergere in un Paese dove, purtroppo, non sempre il merito è premiato (e ciò vale per tutte le professioni), la necessità di mantenersi e quindi trovarsi a fare delle scelte, l'essere spesso frustrati e scoraggiati, perché la meta non sembra mai vicina. 
Gianluca Giagnorio, attraverso le sue riflessioni, le sue esperienze personali, talvolta davvero toccanti, dà a se stesso e anche a noi un consiglio: quello di inseguire sempre i propri sogni, qualunque cosa accada, perché senza questi ci ritroveremo vuoti, bloccati su un lavoro che non è quello che desideriamo, su una relazione che non ci va più, su amici che perdiamo piano piano.
Lo stile dell'autore è davvero scorrevole e divertente. Inoltre, da cantautore, Gianluca condisce i capitoli del suo romanzo con tante canzoni, sia scritte da lui, sia da cantanti che hanno accompagnato la nostra generazione. Unica critica (considerando comunque che si tratta del primo lavoro più che comprensibile) è che alla fine diventa un po' ripetitivo, soprattutto con le sue riflessioni; per me avrebbe avuto bisogno di alcuni tagli. 
Per il resto, è una biografia che descrive perfettamente i disagi di una generazione e che invita a non perdere mai la speranza.

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