[Recensione] Tre volte di Alessia Principe - Bookabook edizioni



Trama
In un torrido pomeriggio estivo un padre perde di vista la sua bambina di due anni che sparisce senza lasciare traccia. Passati trent'anni, Giovanni, spinto da un misto di necessità e rimorso, decide di intraprendere un viaggio che spera possa aiutarlo a trovare una risposta e a riappacificarsi con il passato. Un passato che non ha influenzato solo la sua vita: cambieranno per sempre anche quelle di un'altra famiglia, lontana, diversa, e di un giovane ragazzo troppo fragile per far fronte alle mosse di un destino che ha agito subdolo e rapido come un battito di ciglia. Anche una persona perbene può fare del male? Come si convive con la colpa? Si può cambiare il corso degli eventi? I protagonisti cercheranno di capire se una vita basta a rispondere a questi interrogativi.

La mia opinione
Parlare del primo romanzo di Alessia Principe, “Tre volte”, è davvero complicato. Sono rarissimi ormai quei libri diversi dagli altri, quelli che ti entrano dentro profondamente per la storia, i personaggi, e la bravura dello scrittore.
Alessia Principe è stata, per me, una piacevolissima sorpresa. Come avete avuto modo di leggere dalla trama, il romanzo parla di un argomento molto delicato, la scomparsa dei bambini. Penso che il tema della scomparsa sia davvero difficile da trattare, così come deve essere terribile quanto provano i genitori che vedono il loro piccolo bambino scomparire da un momento all’altro, magari a causa di un piccolo attimo di distrazione. 
Tutti conosciamo tanti fatti di cronaca, tra tutti penso ad Angela Celentano, a Denise Pipitone, e tanti altri bambini scomparsi nel nulla.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata che l’autrice, con uno stile impeccabile e coinvolgente, è riuscita perfettamente a calarsi in tutti i personaggi, permettendo anche a me, da lettrice, di immedesimarmi sia nei genitori che hanno perso la bambina, sia nella bambina che, nel frattempo, è cresciuta in un’altra famiglia, lontano dalle sue origini.
Da un lato ci sono i genitori che scontano la colpa di quell’attimo di distrazione, soprattutto il padre, Giovanni, e che ogni giorno devono fare i conti con un vuoto incolmabile. Quello lasciato dalla loro bambina, la piccola Giulia che non hanno mai smesso di cercare.
Dall’altro c’è la bambina, ormai cresciuta, che, nonostante abbia un padre che la ama, si sente costantemente fuori posto, come se le mancasse qualcosa. E forse quello che le manca sono proprio i suoi veri genitori, come se un filo invisibile e indissolubile li legasse per sempre e fosse essenziale per lei per vivere davvero.
Un romanzo dove il senso di colpa la fa da padrone, dove ogni singolo personaggio cerca di lottare con i demoni del proprio passato. Alcuni vincono e altri perdono, ma non si può non restare colpiti da ogni singolo personaggio, di cui alla fine, girata l’ultima pagina, sentirete la mancanza.

Voto finale: 5/5


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