[BlogTour] Più forte di ogni addio di Enrico Galiano: I sentimenti secondo l'autore



Trama
È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando. Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l'uno nell'altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l'abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l'ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l'istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell'essere due ragazzi pieni di sogni.



I sentimenti secondo l’autore
I sentimenti sono sicuramente uno dei temi portanti di tutti i romanzi di Enrico Galiano.
Nell’ultimo “Più forte di ogni addio” lo scrittore ci trasporta in sentimenti di vario genere. 
Il primo è, certamente, l’amore. Quello tra Nina e Michele, due ragazzini di 18 anni, entrambi con il proprio Big Bang nel passato, un evento tragico che in qualche modo li ha portati a cambiare. L’amore è complicato a tutte le età, si sa. Ma se sei un ragazzino non vedente, che ha paura di essere inferiore per un handicap, che pensa che necessariamente la ragazza che poserà i suoi occhi su di lui non potrà essere normodotata beh, è ancora più complicato e travolgente.
Michele però è un ragazzo speciale: ironico, sorridente, intelligente più di qualunque suo coetaneo. E il suo carattere non potrà non far breccia su Nina.
L’amore tra due persone, per Galiano, penso che sia sempre un’occasione da non farsi sfuggire. Quando incontri “LA” persona, quella che ti fa perdere la testa, quella che puoi vivere senza di lei, ma con lei è meglio, non devi sprecare altro tempo, né farti scoraggiare dagli ostacoli che possono frapporsi tra te e la realizzazione di quell’amore. 
L’amore è anche coraggio: ce lo insegna benissimo Michele nei suoi discorsi, quando Nina scappa e lui ci dice “se decidi di tornare poi devi avere anche le palle di restare”.
Un altro tipo di amore fondamentale nel romanzo è sicuramente quello dei genitori verso i figli. L’amore incondizionato dei genitori verso i figli è qualcosa di speciale ma, allo stesso tempo, soffocante. I genitori pensano spesso di sapere cosa è meglio per i loro figli, prendono decisioni per loro, cercano di indirizzarli. Fondamentalmente vogliono proteggerli, spesso non rendendosi conto che, per quanto un genitore possa amarti, cercare di farti da scudo davanti ai dolori della vita, ognuno di noi, chi più chi meno, ha dei fallimenti da affrontare. E anche se i genitori ti preparano, cercano di evitarteli, le sconfitte vanno superate da soli: perché puoi avere anche tutta la preparazione del mondo, ma non vuol dire che farà meno male.
C’è poi l’amicizia: quella tra Carlo e Michele, in particolare, mi è rimasta nel cuore. Carlo è l’unico che non ha mai trattato diversamente Michele dopo l’incidente che lo ha privato della sua vista, continuando a dire cose del tipo “Oh ma l’hai vista quella tipa?” e non per scherzare, ma perché per lui Michele è sempre lo stesso. Carlo è il migliore amico perfetto: quello che, qualunque idiozia tu possa fare, è sempre là, dietro di te a guardarti le spalle.
Voglio terminare l’analisi dei sentimenti con una teoria che mi è piaciuta tanto. Quelli dei bambini orchidea, i bambini più sensibili, quelli che sentono tutto più degli altri. Si tratta di uno studio scientifico (beh, come sempre direte voi!!!) che mi è piaciuto particolarmente, forse perché anche io mi sono sempre sentita un po’ un’orchidea. E chiudo con una frase con la quale Enrico Galiano ci descrive perfettamente cosa significhi essere un bambino orchidea:


“Tu senti tutto di più. Ti diranno che è una sfortuna, ma in realtà è un dono, perché ti basterà pochissimo, un gesto, anche una parola, qualcosa di piccolo, per essere felice. E’ un dono perché chi sente di più vuol dire che è più vivo: e tu sei la più viva di tutti!”

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