[Review Party] L'ultimo spartano di Matteo Bruno - Leone editore

Buongiorno lettori e lettrici! Oggi il blog ospita il Review Party dedicato al libro "L'ultimo spartano" di Matteo Bruno, edito da Leone editore. Dopo la recensione, troverete una breve e interessante intervista all'autore. Buona lettura!


Trama
I Balcani sono in fermento. Il giovane re macedone Alessandro Magno ha appena invaso il Medioriente per ampliare il suo dominio. Un mercenario greco, Filocrate di Megalopoli, viene allora inviato in missione a Sparta, per convincere re Agide a rivendicare l'indipendenza della polis e costringere così Alessandro a rivedere i suoi piani di conquista. Tra combattimenti, intrighi e tradimenti, Filocrate si guadagnerà la stima degli spartani e si troverà a guidare i leggendari soldati dai mantelli rossi in un'ultima disperata battaglia per la libertà dell'intera Grecia.

La mia opinione
Questo romanzo è il classico caso in cui, a mio parere, si può proprio dire che “l’abito non fa il monaco”. 
Per mio gusto personale, come vi ho anticipato su instagram per chi mi segue, la copertina non mi attirava.
Ma già dalle prime pagine ho capito la bravura di Matteo Bruno, un giovane scrittore molto preparato, che ha già tanti fedeli lettori tra gli appassionati di storia.
Mi sono ritrovata immersa in un mondo antico, tra le affascinanti lotte tra Alessandro Magno e Sparta. Un tempo la mia passione per i romanzi storici, specie ambientati nella Grecia antica o nell’antica Roma, mi ha portato a leggere tutti i libri di Valerio Massimo Manfredi, che penso tutti conoscerete. Posso dirvi con certezza che Matteo Bruno è altrettanto bravo. 
Il personaggio principale, Filocrate, è un mercenario di Megalopoli, che si trova ad avere un ruolo fondamentale nel contrastare l’avanzata di Alessandro Magno che, dai ricordi di storia, cercava di dominare tutto il Mediterraneo. 
Un personaggio perfetto, descritto in modo impeccabile e, soprattutto, con una forte passione per la storia, che credo che gli sia stata “trasmessa” dall’autore, la cui competenza emerge in ogni singola pagina.
Non possono poi mancare gli amori, le guerre, il colpi di scena e anche la crudeltà dei mercenari, uomini senza patria che lottano per guadagnare. 
Filocrate è un mercenario un po’ atipico, sia per la sua cultura, sia per l’attaccamento verso la sua patria d’origine, Megalopoli. Ma, leggendo il romanzo, scoprirete che c’è anche qualcos’altro, nelle sue origini, che lo rende diverso dagli altri.
Un romanzo avvincente, scritto benissimo, con una competenza storica eccellente e con tantissimi colpi di scena che vi terranno con il fiato sospeso fino all’ultima pagina.


Voto finale: 4/5

La parola all'autore
Oggi i blog partecipanti al Review Party hanno avuto la possibilità di fare delle domande all'autore. Ecco le mie:



  1. Personalmente ho sempre pensato che scrivere romanzi ambientati nel passato, e così lontano come quello da te scelto, sia davvero complicato e dal tuo libro emerge una profonda conoscenza del periodo storico. Per cui la prima curiosità è questa: come funziona il processo creativo? Ti immagini prima il personaggio e poi approfondisci il periodo storico, oppure i personaggi si creano nella tua mente mentre studi o leggi libri storia?
Prima di tutto approfondisco il periodo storico. I personaggi e la trama di fantasia si creano di conseguenza, integrando a poco a poco la realtà con ciò che mi viene in mente leggendo e studiando. Nel caso de L’Ultimo Spartano però devo dire che già da qualche tempo desideravo scrivere un romanzo che avesse per protagonista un mercenario (un tipo di protagonista che non avevo mai trattato nei romanzi precedenti), pertanto i due livelli sono andati quasi di pari passo.
  1. Una domanda per conoscere meglio i tuoi gusti. Ti contattano per realizzare un film basato sul tuo romanzo. Puoi scegliere attori e colonna sonora. Cosa ti piacerebbe?
Magari! Non sai da quanto tempo aspetto questa telefonata! A parte le battute, in altre parole mi stai chiedendo chi sono i miei attori preferiti? Guarda, sinceramente è una cosa alla quale non ho mai pensato. Immagino però che, qualora i miei romanzi dovessero davvero diventare dei film, siano necessarie produzioni di alto budget per ricreare le scene d’azione e l’intero contesto. E allora perché non pensare in grande? Tanto stiamo fantasticando, no? Come attori e colonna sonora non saprei proprio, ma alla regia mi piacerebbe uno tra Oliver Stone e Steven Spielberg (ma anche Peter Jackson mica scherza!)
  1. Tornando ai gusti personali, ma rimanendo nella letteratura, ti chiedo tre libri. Quello che consideri il tuo preferito, quello che pensi ti abbia cambiato in una determinata fase della tua vita e, infine, se c’è, un libro che proprio non sei riuscito a terminare?
Iniziamo dal mio libro preferito. Vorrei citarne uno di Bernard Cornwell, che considero il mio maestro ideale di scrittura, però in realtà tra i suoi non saprei scegliere dato che mi piacciono tutti, e allora dico Il Signore degli Anelli. Quello che mi ha cambiato in una determinata fase della mia vita è il più difficile da indicare, forse il ciclo gotico di Dracula (non solo il classico di Stoker, ma anche tutti i derivati successivi) che racchiude molte delle mie passioni. Infine, quello che proprio non sono riuscito a terminare è Anna Karenina; il buon Tolstoj mi perdonerà.





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