[BlogTour] Cattiva di Myriam Gurba - Fandango: Diversità di genere, etnia e orientamento sessuale nella società contemporanea.


Diversità di genere, etnia e orientamento sessuale nella società contemporanea
Il romanzo “Cattiva”, di Myriam Gurba, uscito in libreria il 21 Marzo per Fandango Libri, di cui vi ho accennato nelle stories su Instagram, ha portato me e altre quattro blogger, le cui tappe avete visto nei giorni precedenti in occasione del BlogTour che si chiuderà domani, ad una serie di riflessioni.
Abbiamo parlato di violenza sulle donne, c’è stato modo di approfondire alcuni temi con la stessa autrice in una bellissima intervista, e abbiamo visto la cattiveria come arma di difesa.
Oggi affronto un argomento sicuramente molto attuale, specialmente per la piega politica che sta prendendo la nostra società negli ultimi tempi. Se pensavamo che i periodi della schiavitù, la considerazione delle persone di altri popoli come inferiori, il disprezzo verso chi ha un colore della pelle diverso dal nostro fosse finito, beh ci sbagliavamo.


La discriminazione è sempre presente e non colpisce soltanto i popoli. La discriminazione si esprime quando gli uomini scavalcano le donne nei posti di lavoro, quando le donne vengono giudicate per come si vestono, quando uomini e donne hanno un orientamento sessuale che non è quello “approvato” dalle tradizioni.
Leggendo “Cattiva” sembra proprio che Myriam Gurba abbia tutto: la parte scioccante e che la sua è una autobiografia, e mentre la leggevo l’idea di cosa tutto ha dovuto sopportare questa donna, tutte le discriminazioni subite, oltre alla violenza di cui abbiamo già parlato nel corso del BlogTour, mi ha davvero portato a ritenermi fortunata.
Diversità di genere: Myriam si è da subito resa conto che l’essere donna l’avrebbe portata spesso ad essere molestata dagli uomini: “Essere cattive con gli uomini che lo meritano è una missione sacra”, frase analizzata più volte e che ha colpito tutte le blogger che hanno letto questo romanzo. Essere donna oggi è certamente più facile rispetto ai tempi delle nostre nonne, ma abbiamo ancora tanto da fare. 
Unite poi all’essere donna le origini messicano-polacche in una America contemporanea e la presa di coscienza di amare le donne e questa è Myriam. Myriam fin da piccola ha dovuto lottare per non farsi sopraffare dagli insulti sulle sue origini “sporca messicana” da parte dei compagni americani, “i bianchi” come lei stessa spesso li definisce. 
Nel romanzo Myriam Gurba non racconta, invece, la sua storia d’amore con la donna bianca che le ha rubato il cuore, si è concentrata su altri aspetti e questo ha preferito tenerlo riservato. Ma, attraverso i racconti di donne famose che hanno fatto la storia e che amavano altre donne, si percepisce come anche questo sia stato motivo di discriminazione durante la crescita della scrittrice.

Parlare di discriminazione oggi non è facile: potrei stare per ore a scrivere, potrei dirvi di quando mi capita che, nella sfera professionale, percepisca una certa titubanza nel chi si rivolge a me per un problema tecnico, perché magari riterrebbe più adatto un uomo. Oppure quando dico “ciao” e subito l’udire la cadenza sarda accende le battute dei “continentali” (che poi, continentale sarà discriminante?) o peggio il “si sente molto che sei sarda, mi dispiace”.
O ancora, potrei raccontarvi di quanto sto male quando sento le persone più o meno giovani, per passare il tempo nelle sale d’attesa si scagliano contro, in quest'ordine: immigrati, omosessuali e giovani che non hanno voglia di lavorare. 
La discriminazione esiste e ne siamo testimoni ogni giorno. Purtroppo non so se e quando potrà essere debellata e non so dirvi neanche come. All’università mi sono occupata proprio nel principio di non discriminazione e posso dirvi che le norme in materia, soprattutto nel nostro Paese, si contano sulle dita di una mano. Norme irrisorie, inefficaci. 

Ma penso che, nel nostro piccolo possiamo seguire l’insegnamento di Myriam: sii fiero delle tue origini, dei tuoi gusti sessuali, del tuo essere uomo o donna. Rispetta te stesso, non vergognarti di quello che sei e la conseguenza naturale sarà il rispetto verso gli altri, a prescindere da genere, etnia o orientamento sessuale. 


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