[Review Party] Amore e altri bagordi di Gianluca Purgatorio - Garzanti




Trama
L'amore è l'imprevisto a cui il destino non prepara, la sbavatura della matita mentre traccia una linea retta, la macchia di colore che riempie un foglio bianco. Il protagonista di questa storia lo ha incontrato quando credeva che non sarebbe più accaduto. Lo ha incontrato negli occhi e nel sorriso di una donna che, fino a un minuto prima, non conosceva. Da allora ci sono stati solo passeggiate mano nella mano per una città piena di rumori che loro non sentono, serate a bere vino tra un bacio e l'altro, balli guancia a guancia anche se la musica pulsa a un ritmo veloce. Lei con le fragilità e la nostalgia che lui copre con i suoi abbracci. Lei e la sua bellezza inconsapevole che gli fa scoprire una luce nuova che inonda ogni cosa. Lei che con un'aria che sa di mare esce dal portone e lui che, aspettandola, cerca di svelare il mistero che le si legge nello sguardo. Loro, le parole che non si sono detti e i baci che ancora non si sono dati. Le bugie sussurrate a mezza voce che sono tempo sprecato invece di fare l'amore. Ma la felicità può fare paura. Può portare lontano, in direzioni opposte. E il tempo si riempie di ricordi che vanno lucidati di malinconia o saranno solo polvere al vento. E ci si chiede se sia davvero amore o solo confusione. Ma in realtà loro sanno che non conta definire ciò che hanno vissuto, ma la gioia di averlo fatto. La gioia di ogni ora, minuto, secondo, attimo passato insieme. Forse troveranno il coraggio di buttarsi in quelle acque agitate e riconoscersi di nuovo tra mille, per un profumo o per un gesto. Perché amare non è facile ma dà un senso a tutto.





La mia opinione 

Buongiorno lettori e lettrici! Oggi parliamo del libro di poesie “Amore e altri bagordi” di Gianluca Purgatorio, da domani in libreria per Garzanti.
Vorrei fare una premessa: come sapete leggendo le mie recensioni, è difficile che io legga poesie. E so di non essere l’unica: il genere è sempre meno “affascinante” agli occhi dei giovani, forse anche per la maggiore difficoltà che la comprensione di un testo poetico richiede rispetto alla prosa. Eppure, in una poesia anche di poche righe, si nasconde un mondo tutto da scoprire, riflessioni racchiuse in tre, quattro frasi, capaci di esprimere lo stato d’animo di chi scrive e di chi legge come un flash. Per questo motivo, penso che autori che affrontano questo genere letterario siano ancora più da apprezzare, proprio per la difficoltà di esporsi ad un pubblico sempre più restio ad accogliere la poesia.
La raccolta di Gianluca Purgatorio, in particolare, è un vero e proprio viaggio nelle varie sfaccettature dell’amore. 234 pagine che racchiudono una storia d’amore che non ha bisogno di una trama per essere compresa: e anzi, forse proprio il percorso tracciato dalle poesie consente ancora di più di immedesimarsi nella storia d’amore sottesa alla raccolta. 
Per farvi capire meglio, ogni blogger che ha partecipato al Review Party ha scelto una poesia da condividere con i propri lettori. Io ho scelto questa, che vi riporto e che mi piacerebbe commentare brevemente:



Mi hai già dimenticato sotto lo scacco della memoria o riappaio da qualche parte, per un prodigio di associazioni, nella tazza del caffè amaro alla mattina, nelle pieghe di labbra estemporanee, nelle foto che ti fai o nello specchio della tua stanza, tra le parole dei tuoi libri preferiti, le trame dei maglioni che si impigliano e tra i bracciali che ti si attorcigliano, in mezzo ai sogni da cui ti svegli, in quella parte di cielo avulso e in tutta la felicità che hai smesso di praticare. 



Questa poesia, senza titolo come tutte quelle che fanno parte della raccolta, esprime perfettamente quello che si prova dopo una rottura. Penso che tutti noi, dopo che si chiude una storia, ci siamo chiesti se la persona, magari ancora amata, stia ancora pensando a noi o se, al contrario, ci abbia già dimenticato.
Allo stesso tempo questa poesia può essere letta anche da un altro punto di vista: non solo ci si chiede se la persona amata ci abbia dimenticato, ma lo scrittore cita alcuni momenti della giornata in cui è più facile, dopo una rottura, che il nostro passato bussi alla nostra mente. Da lettrice non poteva non colpirmi questo verso “tra le parole dei tuoi libri preferiti”, perché penso che uno dei momenti in cui maggiormente le persone che abbiamo amato ci tornano in mente sono proprio tra le pagine dei libri, nelle quali è facilissimo trovare qualche punto in comune. Quindi, indirettamente, rispondendo alla domanda del poeta penso che no, non ti abbia già dimenticato e probabilmente non succederà mai, perché per quanta rabbia, delusione e tristezza si possa provare, ci sarà un giorno, tra le pagine di un libro, in un sogno, mentre si beve il caffè, in cui la persona amata farà capolino tra i nostri pensieri per ricordarci la felicità passata.


Voto finale: 3.5/5

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