[Review Party] Il party di Robyn Harding - Nord


Trama
Kim e Jeff Sanders hanno tutto ciò che si potrebbe desiderare. Hanno da poco restaurato un magnifico appartamento in uno dei quartieri migliori di San Francisco e la figlia, Hannah, frequenta un'esclusiva scuola privata, ha ottimi voti ed è considerata da tutti una bravissima ragazza. Infatti, per il suo sedicesimo compleanno, invece delle solite feste scatenate, Hannah ha organizzato un semplice pigiama party tra amiche: niente ragazzi, niente birra, niente preoccupazioni. Kim va a dormire tranquilla, cullata dal chiacchiericcio delle giovani ospiti al piano di sotto. Ma, all'alba, si sveglia e trova Hannah davanti al suo letto, con le mani ricoperte di sangue: Ronni, una delle invitate, ha sbattuto la testa contro un tavolino di vetro e adesso rischia di perdere un occhio. Inoltre, all'ospedale, i medici li informano che Ronni è risultata positiva all'alcol e alla droga. In un attimo, l'immagine che Kim aveva di sua figlia va in pezzi. Mentre Hannah si chiude in un silenzio ostinato, Kim e Jeff sono costretti a difendersi dalle accuse della madre di Ronni, alla disperata ricerca di un colpevole, e a porsi una domanda di cui erano sicuri di conoscere la risposta: quanto conoscono Hannah? A poco a poco, l'intera famiglia è costretta ad affrontare un abisso di ombre, segreti pericolosi e rimpianti, in grado di trasformare una vita da sogno in un incubo da cui non è possibile svegliarsi…

La mia opinione
“Il party” di Robyn Harding, che uscirà domani 21 marzo per la casa editrice Nord, racconta uno spaccato sulle dinamiche familiari nelle più ricche società americane.
La storia inizia, appunto, con un party per il sedicesimo compleanno di Hannah, figlia di Kim e Jeff Sanders, una ragazzina educata che ha sempre rispettato le regole impostele dalla madre, una donna severa e interessata soltanto alle apparenze di fronte alle altre famiglie benestanti, i cui figli frequentano una scuola esclusiva. 
La notte del Party, però, qualcosa va storto e Kim si ritrova la figlia Hannah sconvolta, davanti al suo letto nel cuore della notte, con le mani sporche di sangue. Si tratta del sangue di Ronni, un’amica della figlia che, a causa di un incidente avvenuto sotto la sorveglianza dei Sanders, rischia di perdere un occhio. 
Il romanzo svela, pagina dopo pagina, i segreti della famiglia Sanders e di tutte quelle famiglie che, come la loro, sono interessate soltanto a salvaguardare la propria immagine, senza curarsi dei sentimenti che, molto spesso, vengono soffocati. Nella descrizione era indicato che si trattava di un thriller psicologico, in realtà io non ho trovato le caratteristiche del thriller.
Ho trovato molto interessante l’aspetto del voler mettere in luce, da parte della scrittrice, le contraddizioni di una società di persone ricche e apparentemente perfette, ennesima dimostrazione di come spesso e volentieri i soldi non siano sinonimo di felicità e benessere psicologico. Molto interessante, poi, la parte dedicata al bullismo nelle scuole, argomento sempre attuale e, sul quale, purtroppo, spesso un’educazione rigida dei figli non è sufficiente e, anzi, produce l’effetto contrario.
Per il resto posso dirvi che il romanzo non mi ha appassionata in modo particolare: le pagine scorrono, il libro è scritto bene ed entra perfettamente nella psicologia dei personaggi senza, tuttavia, riuscire a far entrare il lettore in empatia con loro. Quello che manca, a mio parere, è poi una vera e propria storia: non c’è una trama ben delineata, ma semplicemente il susseguirsi dei pensieri dei personaggi senza un filo conduttore che tenga il lettore con il fiato sospeso. Interessante, quindi, le riflessioni sulle contraddizioni familiari, il bullismo e gli aspetti psicologici dei vari personaggi, ma nulla di entusiasmante a mio parere.


Voto finale: 2,5/5

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