Armadale - Wilkie Collins

"Era impermeabilmente superiore ad ogni ambizione mondana, come lo stesso Diogene. Cosa è meglio? - domandò questo inconsapevole filosofo - trovare da solo il modo per essere felice o lasciare che altri cerchino di trovarlo per te?"

Il libro
Titolo: Armadale
Autore: Wilkie Collins
Casa editrice: Fazi editore
Collana: Le strade
Data di pubblicazione: 22 gennaio 2015

Trama 
Armadale è un nome, ma il romanzo non è la storia del personaggio che lo porta. È piuttosto la storia del nome stesso, anzi del mistero che vi si cela. Perché sono quattro gli Allan Armadale coinvolti nella vicenda, due padri e i rispettivi figli: opera del destino o del caso? Quando l’anziano Allan Armadale, in punto di morte, affida a una lettera una confessione terribile, non immagina nemmeno lontanamente le ripercussioni che ne seguiranno: il segreto che rivela coinvolge la misteriosa Lydia Gwilt, tentatrice dai capelli rosso fuoco, bigama, dipendente dal laudano e avvelenatrice di mariti. I suoi maliziosi intrighi carburano la trama di questo dramma appassionante: una storia di identità confuse, maledizioni ereditate, rivalità amorose, spionaggio, denaro…e assassinio.
Il personaggio di Lydia Gwilt orripilò i critici dell’epoca, al punto che un recensore la descrisse come «una delle donne maligne più recidive di sempre, i cui espedienti e le cui brame hanno infangato la narrativa». Resta fra le più enigmatiche e affascinanti donne del diciannovesimo secolo, il cuore nero della più sensazionale fra le sensation novel vittoriane.

La mia opinione
Questo romanzo potrebbe essere definito, a mio avviso, con  una sola parola: capolavoro. Non conoscevo Wilkie Collins, pur avendo visto ovunque la copertina del libro "La donna in bianco", che mi ero ripromessa di leggere da tempo e che, dopo aver conosciuto questo scrittore, recupererò al più presto.
Ho sempre amato i classici, perché mi piace immergermi nei tempi passati e apprezzo tantissimo l’ambiente e i paesaggi, soprattutto quelli dell’800. Armadale, però, è davvero particolare, non mi sembrava neanche di trovarmi di fronte ad un libro scritto due secoli fa, per la particolarità della storia e l’ingegno dell’autore.
Ho letto che Wilkie Collins viene citato nella letteratura per essere stato il primo a scrivere un giallo. Ma Armadale non è soltanto un giallo, al centro di tutto, per me, c’è la storia di una grande amicizia.
La trama è piuttosto complicata da riassumere, ma si basa sulla storia di quattro persone che hanno lo stesso nome Allan Armadale, due padri e due figli. Sul letto di morte, Allan Armadale lascia una lettera al figlio, per dargli un avvertimento: esiste un giovane, più o meno della sua età, che ha il loro stesso nome e dal quale il ragazzo dovrà assolutamente stare lontano e fare in modo che le loro strade non si incrocino mai.
Inutile dirvi che il destino farà in modo che i due Armadale si incontrino (nonostante uno dei due abbia, per via di circostanze familiari che vi lascio scoprire, assunto un falso nome) e che tra loro nasca una profonda e indimenticabile amicizia. Due ragazzi che sono completamente diversi tra di loro, ma che non riescono a non risultare entrambi simpatici. Uno perché è ingenuo, è una persona davvero genuina, così buono che rischia spesso che gli altri approfittino di lui. L’altro (il mio personaggio preferito), che nel romanzo assumerà il nome di “Midwinter”, è un uomo che ha avuto una vita difficile e che, per la sua riconoscenza e senso di amicizia verso Armadale, farà di tutto per lui e sarà sempre pronto a sacrificarsi per l'amico.
La maledizione che incombe sui due è rappresentata da una donna, forse il personaggio più affascinante del romanzo: Lydia Gwilt, che, con la sua bellezza incredibile, riesce a conquistare i cuori di tutti gli uomini. Lydia, però, si porta dietro un terribile segreto, che viene rivelato al lettore poco per volta e questo mi ha lasciato in un continuo stato di curiosità per tutto il romanzo. Inizialmente intuiamo qualcosa dalle sue parole, ma solo alla fine si scopre tutta la storia di Lydia, una storia che ha creato un certo scalpore nei lettori dell’epoca (tanto che lo stesso Collins premette all’inizio del romanzo) che probabilmente oggi può sembrare “anacronistica” e non scandalizzante, ma che comunque resta intrigante.
Lo stile di questo scrittore era davvero impeccabile, una caratteristica che mi fa amare i classici.  A differenza di alcuni suoi contemporanei, però, Wilkie Collins non si sofferma in descrizioni inutili, ma sono 800 pagine ricche di mistero e che ti tengono con il fiato sospeso.

Ho letto che questo è stato definito il suo migliore romanzo, non avendo ancora letto gli altri non posso ancora dirlo, ma Collins entra sicuramente a far parte degli autori dei quali leggerò l’intera bibliografia. 

Commenti

  1. Da Instagram sono arrivata anche qui! xD
    Bellissima recensione, mi hai fatto davvero venire voglia di divorarlo! *_*

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