[Recensione] Ti amo ma niente di serio di Anna Chiatto
Ben ritrovate lettrici e lettori, oggi vi parlo di un romanzo che ho amato molto, Ti amo ma niente di serio", a cui è stato dedicato il blog tour "Le dritte per il matrimonio perfetto" In quell'occasione vi avevo già lasciato la trama del romanzo, per cui oggi parto direttamente dalla recensione! Potete rileggere la trama e I consigli per la sposa, cliccando qui! Buona lettura!
La mia opinione
Vi è mai capitato di aprire un libro e già dalla dedica pensare “ho
trovato il mio libro”? A me è successo con il romanzo di esordio di Anna Chiatto,
“Ti amo ma niente di serio”.
Cosa ci sarà scritto di così originale da sorridere già alla prima
pagina? Questo posso svelarvelo… Anna non dedica il libro soltanto a suo
fratello, il suo “sorriso di scorta”. Ma scrive “Al mio ex. Che mi lasciò per mettersi
con una che scrive ognuno con la i”. In quel momento ho capito che mi sarei
divertita tantissimo, perché una scrittrice che è ironica già dalla dedica non
può non promettere bene (e poi, diciamocelo, chi non ha mai “criticato” la
nuova fiamma del proprio ex, magari proprio per gli errori grammaticali? Io
sicuramente).
Girando la pagina entrerete nel magico mondo dei “matrimoni”. A quel punto
ho pensato “beh, forse questo libro non fa esattamente per me, io di matrimoni
non ne so nulla… Al massimo vengo invitata con la promessa che «sicuramente conoscerò
qualcuno interessante» e poi mi ritrovo con qualche settantenne che mi racconta
dei suoi nipotini! Oppure con qualche coppia che progetta il loro di matrimonio,
facendo paragoni con il loro menù ideale ! Perché, come dico sempre, la fortuna
è cieca, ma la sfortuna ci vede benissimo (almeno quando si tratta di me!).
Ho letto da qualche parte che è un romanzo perfetto per le spose… Io
non l’ho visto solo così. È un romanzo per tutte, sia che vi stiate per
sposare, sia che siate single per scelta, sia che vi abbiano appena lasciate.
Ad ogni frase del romanzo qualsiasi ragazza si ritroverà in qualche esperienza
che sta vivendo o che ha vissuto.
Perché Emma, la wedding planner
protagonista del romanzo, ti entra nel cuore. È la classica ragazza che ha un
sogno, quello di fare carriera e che sembra mettere al primo posto il lavoro,
lasciando, o almeno provando a lasciare, i sentimenti “a casa”. È una delle
cose che ho sempre fatto anche io, quando andava male da una parte, mi
rifugiavo nei miei sogni e mi dedicavo solo a quelli.
Penso che sia un po’ la caratteristica di tutte le ragazze della
nostra generazione. Finalmente anche noi abbiamo la possibilità di affermarci
(quasi) come gli uomini e cerchiamo ad ogni costo di ritagliarci il nostro
spazio nel mondo. Perché siamo indipendenti, siamo brave e ce lo meritiamo.
Però siamo anche delle inguaribili romantiche, proprio come Emma.
Apparentemente dal cuore di ghiaccio, la ragazza che non si fa mai commuovere
dai matrimoni, che si chiede perché le spose (con contorno di madri, cugine,
amiche) debbano sempre piangere e poi saltella quando il suo fidanzato le fa
una sorpresa che neanche nel film Love Actually!
E poi c’è il suo lavoro, che penso tutti immaginiamo fantastico,
organizzare, creare scenari sempre nuovi e da sogno… C’è solo un piccolo
particolare che spesso trascuriamo nell’immaginario della “wedding planner”, ma
per fortuna Emma ce lo ricorda con episodi davvero esilaranti: i desideri degli
sposi… E soprattutto delle spose! In fondo lo sappiamo tutte che quando una
donna dice che vuole una “cosa semplice” vuol dire che intende chiedere al
Principe William se per caso può prestargli l’abbazia di Westminster e avere un
matrimonio come quello di Kate! Possibilmente senza Pippa, che poi ruba la
scena alla sposa!
Per fortuna, ad accompagnare Emma in ogni sua avventura (perché vedrete
che ogni matrimonio si rivelerà un divertentissimo episodio) c’è Simone, il suo
migliore amico, quello che sa tutto di lei, dall’albero genealogico alla marca
del suo shampoo, che l’ha vista in tutte le condizioni possibili e immaginabili
e l’ha salvata da lacrime e barattoli di Nutella mangiati a cucchiaiate!
E non dimentichiamo la grande famiglia napoletana che la aspetta a
casa tutte le volte che Emma riesce a tornare: la mamma che prega San Gennaro,
parenti semi sconosciuti con la classica domanda “e tu ti sei sposata?” e la
speciale nonna, che ha sempre le parole giuste e sa quando è il momento di
stare in silenzio. E il fratello, che vive dall’altro capo del mondo, ma c’è e
ci sarà sempre e sa di cosa hai bisogno anche senza che tu glielo dica.
E poi c’è LUI: l’uomo affascinante che(udite udite!) sa persino utilizzare correttamente
congiuntivo e condizionale! Peccato per il nome, Paco, che infatti Emma
sostituisce subito con “Lo Straniero”. Cosa succederà tra i due? Emma “svestirà”
il ruolo di wedding planner per rivestire
quello di sposa? Per una volta Cupido azzeccherà la sua mira? (questa è una
domanda che mi pongo spesso, anche io come Emma mi rivolgo a Cupido e gli
chiedo: ma sei miope?? No perché io ho risolto con le lenti a contatto, se vuoi
ti do il numero del mio ottico e prendi bene la mira la prossima volta!!) Lo
scoprirete leggendo il romanzo…
Io lo consiglio davvero a tutte (ma anche ai maschietti, non fatevi
ingannare dalla copertina, divertirà anche voi!), perché Anna Chiatto ha uno
stile ironico, fresco, giovanile, che vi farà fare tantissime risate per le sue
battute continue, ma vi assicuro che saprà anche farvi commuovere, come in
questo passo che ho già condiviso su Instagram e che voglio condividere anche
sul blog, perché parla di Emma, ma anche di me e penso un po’ di tutte voi…
«Dopo una lunga lista di “quelli”, lui potrebbe stare con una di “quelle” come me.
Quelle come me.
Che si emozionano a ogni prima volta.
Che hanno un sogno nel cassetto. E un’altra decina nella scarpiera”.
Che cercano un sorriso di riserva.
Che basta un gesto per conquistarle e uno sguardo per innamorarsi.
Che hanno il coraggio di dire, e mai quello di stare zitte.
Che non vogliono la commedia romantica ma la favola quotidiana.
Che non devi dire “bella” ma “brava”.
Che hanno sempre qualcosa da raccontare, e che devi sempre stare a sentire.
Che lottano per una giusta causa o vanno via per una altrettanto giusta.
Che quando le trovi sei un po’ fortunato e un po’ fottuto.»
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